Rilevazione parametri T&S

“…Quanti watt deve erogare l’ampli collegato all’oscillatore?…”
E’ un problema di Volt… Se la misura viene fatta con un voltmetro in grado di misurare correttamente le decine di mV, ad esempio, (ovvero 0,01 V) e si tara il sistema perché ad ogni 10 mV corrisponda 1 ohm, allora (per poter fare la misura con 3000 ohm in serie ad una impedenza che potrebbe scendere anche ad un valore minimo di 3 ohm…) l’ampli deve poter erogare almeno 0,010 x 3003 : 3 = 10 Volt, corrispondenti a 12,5 Watt su 8 ohm…

“…Ma la resistenza deve essere almeno 3K ohm? usandone una più piccola ( e quindi basterebbe un ampli meno potente) che controindicazioni ci sono?
Thanks!!!…”

Aumenta l’errore sulla misura dell’impedenza, e quindi anche dei vari Q e di Le, perché la corrente è “meno costante”.

Ovvero: l’altoparlante va alimentato con un generatore a corrente costante in modo che la tensione ai suoi morsetti sia direttamente proporzionale al modulo dell’impedenza.
Ammettiamo, per semplicità, che l’impedenza dell’ap vari fra un minimo di 3 ed un massimo di 30 ohm in corrispondenza del picco dell’impedenza. In questo caso, usando una resistenza da 3000 ohm, quando l’impedenza è 3 ohm la corrente è uguale a V/3003, mentre quando l’impedenza vale 30 ohm la corrente vale V/3030 con una variazione e quindi un errore del (3030/3003-1)*100 = 0,9 %.

Se invece usi una resistenza da 1500 ohm, che con lo stesso millivoltmetro ti farebbero bastare 5 Volt cioè un ampli da 3 Watt su 8 ohm, l’errore diventerebbe di (1530/15003-1)*100 = 1,8%. Secondo me, in effetti, ancora accettabile.
Ma se il picco (valore vero) alla risonanza salisse a 60 ohm l’errore diventerebbe più del 3% ed ora non so dirti sull’unghia quanto potrebbe diventare a cascata sui vari Q …
Poi, dalla pagina del sito leggo:

“…Se avete calibrato correttamente il vostro set di misura con la resistenza campione (ad esempio regolando il livello dei segnale in modo da leggere “10” su una qualunque scala quando collegate una resistenza da 10 ohm esatti al posto dell’altoparlante) potrete leggere, magari cambiando scala, anche il valore di impedenza in corrispondenza alla frequenza di risonanza; usualmente troverete valori compresi fra i 20 e i 150 ohm….”
Allora:

Nel caso di Zmax=150 ohm allora abbiamo che l’errore con una R di 1,5 kohm (sempre ammesso che la calibrazione sia stata effettuata con una resistenza di 3 ohm…), al picco massimo diventerebbe (1650/1503-1)*100 = 9,8 %
Ma nessuno ti vieta di tarare il sistema, come da me suggerito, usando una resistenza da 10 ohm. In questo caso quando misuri 10 ohm l’errore è virtualmente zero, mentre quando misuri 150 ohm (con la R serie da 1,5k) diventa (1650/1510-1)*100 = 9,3 % e quando misuri 3 ohm invece (1-1503/1510)*100 = 0,46 %

Ovviamente puoi rifare la calibrazione più volte con resistenze di valore diverso (tipo, 100 ohm, 50 ohm, 10 ohm) per misurare correttamente ogni volta valori alti, medi e bassi… I conti delll’errore che stai commettendo ogni volta li puoi rifare anche da solo. Poi ci sarebbe anche il metodo che prevede di usare una resistenza serie R anche molto più bassa ma regolando ogni volta la tensione d’uscita (al variare dell’impedenza dell’altoparlante con la frequenza) in modo da mantenere sempre costante la tensione ai capi di R (ovvero mantenere costante la corrente che vi scorre, e quindi anche attraverso l’altoparlante). In questo caso servono due voltmetri: uno ai capi della resistenza serie (anche da 100 ohm, ad esempio) ed uno ai capi dell’altoparlante. Poi si cambia la frequenza ed ogni volta che si deve effettuare una lettura sul voltmetro che sta ai capi dell’altoparlante si regola la tensione in modo che questa rimanga costante ai capi della resistenza serie. Credo che quest’ultimo metodo possa essere implementato facilmente in modo automatico con un circuitino che legga la tensione ai morsetti della R serie e vari automaticamente il guadagno con la controreazione. Realizzando insomma un piccolo generatore di corrente costante (diciamo che per avere una lettura di 100 mV ai capi dell’altoparlante quando questo ha 3 ohm di impedenza, la corrente deve avere il valore massimo di I=V/R=33 mA, mentre quando la impedenza diventasse 150 ohm, mantenendo la corrente costante a 33 mA avremmo la necessità di fornire all’altoparlante 5 Volt, ovvero 8,3 Volt ai morsetti dell’ampli, cioè una specifica di circa 10 Watt/8 ohm. Il tutto, durante l’uso, corrisponderebbe poi in realtà a V2/R= 167 mW sui 150 ohm – o meglio 278 mW sui 250 ohm che vede l’ampli in quel momento – e 3,3 mW sui 3 ohm…)
S.e.o.