Car stereo

“…Chiarendo alcune cose che ho già detto molte volte (ndr: prospettiva stereofonica, sistemi monitor e sistemi NPS).
Anche qui: Renato Giussani DSR e NPS
Si tratta di un argomento che conosco bene e quindi certe argomentazioni le ho già sentite ed affrontate molte volte.
Per prima cosa si dovrebbe leggere bene ed “introitare” in modo completo tutto quello che c’è scritto qui: Stereofonia e Percezione.
A questo punto mettiamo le cose in ordine: la ripresa stereofonica e la sua successiva riproduzione, ora lo abbiamo capito bene, è approssimazione molto rozza dei vari fronti d’onda che ci raggiungono nella realtà. Peraltro, non esiste una singola ed unica tecnica di ripresa e quindi non esiste nemmeno una singola ed unica tecnica di riproduzione ottimale per tutte le riprese. Dividendo in primis in due grandissimi gruppi si può cominciare a parlare di sistemi di ripresa in campo ravvicinato e di sistemi di ripresa a distanza. I primi contengono molte informazioni sul suono che viene emesso dalle singole sorgenti. Indipendentemente dall’ambiente nel quale lo emettono (fatti salvi eventuali effetti artificiali aggiunti in postproduzione). I secondi contengono molte informazioni sul suono che viene percepito dagli ascoltatori, comprendono quindi anche informazioni sul campo riverberato e le prime riflessioni dell’ambiente originale. I primi vengono riprodotti al meglio da casse “monitor”. I secondi da casse tipo GR NPS-1000. In auto noi siamo costantemente raggiunti da suoni e rumori generati da sorgenti interne ed esterne (comprese le voci di cui sopra) che ci informano abbastanza bene sulla natura e sulle caratteristiche acustiche dell’abitacolo nel quale stiamo vivendo. Tutto quello che ascoltiamo in auto viene quindi percepito da noi come emesso in quel particolare ambiente acustico dal quale non possiamo prescindere. In casa, nell’ambiente giusto, con la registrazione giusta, di fronte a due NPS-1000, gli spettatori hanno la sensazione di essere trasportati nell’ambiente originale. In casa, nell’ambiente giusto, con la registrazione giusta, di fronte a due Delta 4 o, ancora meglio, a due monitor JBL, gli ascoltatori hanno la sensazione che gli strumentisti siano stati trasportati lì davanti a loro. Questa seconda situazione è l’unica che può essere ragionevolmente ricercata e ricreata in un ambiente Car (l’abitacolo dell’auto), dato che ogni tentativo del nostro cervello (aiutato da un sistema NPS, ammesso che in auto sia possibile) di trasportarci nell’ambiente originale cui competono le informazioni registrate a distanza, viene inesorabilmente interrotto ogni volta che i suoni reali ci catapultano nuovamente nella situazione reale. Naturalmente tutto ciò prevede vari compromessi e varie sfumature… Non è mai tutto o bianco o nero. Ma sicuramente se tagliamo il problema con l’accetta la prima conclusione è che il risultato sicuramente più naturale e più convincente nonché non affaticante, in auto, è quello che si può ottenere con un sistema dotato di un buon effetto monitor. Usato per riprodurre registrazioni effettuate in campo ravvicinato. Diversamente dovremmo stazionare fermi e zitti in un bel garage, per riuscire a godere, con registrazioni adatte, di un poco della magia delle NPS…”

“…ammesso di ottenere un buon risultato, con simulazioni, misurazioni e quant’altro, seguendo la linea “monitor”, cosa accadrebbe nel momento in cui passasse un programma musicale “dedicato” ad un ascolto con NPS-1000?
Cosa accadrebbe ad un sistema monitor in auto se fosse chiamato a riprodurre anche la registrazione effettuata a distanza?…”

Domanda non facilissima…

Posso però provare ad “immaginare” cosa si otterrebbe basandomi sui risultati che riescono a fornire le casse monitor (scelte fra le JBL, ad esempio) in ambiente domestico:

A me non pare che si possa parlare di “flop”. Nè di qualcosa di poco ascoltabile. In generale ci si trova a dover accettare un maggiore “impatto” e una presenza degli esecutori più identificabile “nelle casse”, rispetto a quanto ci sembrerebbe giusto per quella musica e quella registrazione. Credo che si possa dire che si sentono degli strumenti molto più vicini del reale. E la maggiore quantità di alte frequenze emesse, in questo caso rende l’ascolto meno gratificante in quanto nasce una incongruenza fra quanto l’ascoltatore si aspetterebbe (un suono “lontano”) e quanto riceve (un suono “vicino”).

In casa il problema, grazie anche al fatto che la distanza di ascolto è sempre non meno di un paio di metri, è sopportabile (vedasi anche i giudizi sul TFS, che un bel po’ “monitor” di fatto lo è). In auto, dove gli altoparlanti sono vicini ed è praticamente impossibile farne sparire l’esistenza mediante accorgimenti antidiffrazione ed altri utili per poter emettere le varie parti dello spettro da posizioni ottimali e consentire la ricostruzione soggettiva di sorgenti dotate delle loro vere dimensioni, e non di quelle dei componenti impiegati, l’ascolto rimane sicuramente “naturale”, ma se la taratura delle timbrica non è esageratamente “monitor”, ovvero le medie e le alte non sono troppo evidenziate rispetto alle medio-basse (cosa comunque difficilina visto il tipico assorbimento di quasi tutti gli abitacoli), ci si può allegramente convivere. Come dimostrato dai buoni risultati che i più bravi installatori riescono a garantire anche a chi in auto vuole ascoltare con caratteristiche un po’ più “Hi-Fi”.

Però io non auspicherei una scelta generalizzata per questo tipo di impostazione, dato che le gratificazioni e le emozioni maggiori in auto sono conseguibili pinvece proprio con gli impianti “monitor” (sia pure corretti un poco con una curva “loudness” non esagerata). E poi… La maggior parte della musica di successo che viene trasmessa da tutte le radio è quella registrata e corretta in modo tale da risultare più adatta proprio a questo tipo di impianti… O no…

Da ricordarsi poi che il maggiore “vantaggio” dell’ascolto in auto (oltre a quello di poter scegliere in tutta libertà quello che più ci piace) è quello di poter ascoltare a volume elevato senza disturbare nessuno. E qualcuno ricorderà che, invece, quando io faccio ascoltare le NPS-1000 tendo ad abbassarlo casomai il volume, piuttosto che alzarlo. Mentre quando abbiamo ascoltato insieme le 2000 (che un po’ più monitor delle 1000 certamente lo sono) il volume ero il primo ad alzarlo.
Comunque, ricordiamo che i metodi di registrazione che ho drasticamente diviso in due grandi gruppi, in realtà “sfumano” molto l’uno nell’altro…”

“…C’è una cosa sulla quale si dovrebbe fare più chiarezza… E’ che, mentre per la progettazione/simulazione dei sistemi Home la risposta “Globale” del Cross è proprio il target più utile e che fa la vera differenza fra il Cross e molti altri programmi, quando si parla di Car, le cose diventano un bel po’ più confuse.

Nel caso dei sistemi domestici infatti il tentativo del progettista dovrebbe essere quello di ottenere una curva che, a seconda della personalità che si vuole donare ai propri altoparlanti, deve approssimare al meglio la curva di H. Moller o quella del TAS-13 già presenti fra i files di progetto forniti, o magari altri andamenti più o meno simili… E poi si deve sperare che le misure con rumore rosa in ambiente ci confermino quanto simulato… Quando ci si trova a cercare di mettere a punto un sistema Car si deve tenere presente che la maggioranza degli abitacoli presenta alle misure degli assorbimenti molto rilevanti in gamma medio-bassa che “non vanno compensati”.

Ecco quindi che la risposta che diventa più utile ottimizzare diventa la risposta Complessiva. Ma avendo l’accortezza di andare a verificare anche cosa succederebbe eliminando le distanze e gli offset fra gli altoparlanti per avere una idea più precisa dell’andamento spettrale dell’energia totale immessa in auto.

Una volta ottimizzata quest’ultima probabilmente anche la risposta Globale simulata dal Cross presenterà un andamento più che accettabile, ma non si deve sperare che effettuando le necessarie misure di verifica in abitacolo il caratteristico assorbimento cui accennavo prima non compaia. Dato che quell’acustica viene per così dire “compensata” dal nostro cervello quando si accorge che anche la nostra stessa voce e quella dei compagni di viaggio viene alterata nello stesso modo, si deve evitare di aumentare la emissione degli altoparlanti per cercare di ottenere alle misure lo stesso andamento simulato dal Cross…”

La curva di Moller
La curva di Moller

“…I sistemi per uso Home vengono attivati e perfezionati con misure ed ascolti.

A casse installate.

Quello che si fa prima in ambito Home è più utile di quello che si può fare in ambito Car per due motivi:

– Gli altoparlanti vengono usati come dovrebbero essere usati (e cioé montati su adatti mobili costruiti ad hoc e disposti in un modo che acusticamente ha un senso).

– Esiste una curva di riferimento standard che evita grossolani errori servendo da attendibile target guida: La curva di Moller (nella foto a fianco, è la prima in alto)

In ambito Car, anche a causa di quello che ho già scritto a proposito dell’abitacolo e delle differenze fra i diversi abitacoli tale curva non è mai stata normalizzata…”