CONCEPT – L’audio professionale al servizio della riproduzione hi-end estrema

Comunicato stampa

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In occasione del 2° Raduno-concorso Audiocostruttori, che si svolgerà sabato 30 e domenica 31 Marzo 2019 presso la Torre di S.Vincenzo (LI), verrà presentato, fuori concorso, il sistema di riproduzione CONCEPT con cui un gruppo di appassionati romani intende proporre un’interpretazione decisamente controcorrente dell’home audio hi-end, che sfida i sistemi di riferimento con l’intento di surclassarli in alcune prestazioni.

Il sistema rappresenta l’evoluzione di quello già presentato al “Roma Hi-Fidelity 2017” e che non passò certo inosservato per le capacità dinamiche e di pressione acustica, senza precedenti nell’home-audio. Il progetto, attualmente non in commercio, ma già oggetto di accese discussioni nel social network, è un work-in-progress ed una provocazione, come molte concept-car fantascientifiche esposte ai saloni dell’automobile.

Utilizzando soluzioni direttamente ereditate dall’amplificazione professionale e dal car audio high-end, CONCEPT intende dimostrare che il sovradimensionamento estremo, ottenuto unendo elevata sensibilità ed enorme potenza elettrica, consente livelli di pressione acustica che superano le più esuberanti esibizioni rock live pur mantenendo la distorsione a livelli infinitesimali. Ne risulta una riproduzione in grado di evidenziare tutte le sfumature, sull’intero spettro audio, con estrema naturalezza d’emissione e senza limiti di dinamica.
Ma nel progetto non mancano alcune inedite soluzioni tecnologiche…

Il sistema è completamente multiamplificato su 5 vie, prive di componenti passivi, ed utilizza 16 altoparlanti piuttosto insoliti per applicazioni con ambizioni hi-end, serviti da 2 processori digitali di segnale e da un’amplificazione con straordinaria potenza di fuoco: oltre 14.000 i Watt totali, di cui oltre la metà a disposizione di un subwoofer con tecnologie esclusive.

Ma andiamo per ordine. La sorgente digitale, un PC dedicato, con meccanica CD in sospensione smorzata e software per riproduzione di musica liquida, è collegata direttamente agli ingressi digitali dei DSP che, oltre a gestire gli incroci tra le 5 vie, controllano i ritardi temporali e rendono possibile l’equalizzazione ambientale delle 4 vie superiori. Nessuno scandalo: è quello che succede in praticamente tutti gli spettacoli dal vivo e nel mastering dei dischi che ascoltiamo.

Le uscite bilanciate dei DSP vanno ad una batteria di amplificatori che, in questa versione, sono tutti realizzati partendo da moduli OEM della Powersoft, una realtà tutta italiana che si è conquistata una posizione di rilievo mondiale nell’amplificazione professionale dei grandi spazi. I moduli LiteMod utilizzati possono erogare fino a 750W, con picchi superiori ai 30A, su ognuna delle 4 vie superiori.

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Foto della vecchia generazione del sistema, prima della nuova amplificazione

Ma il vero mostro è il modulo Powersoft IPALmod, capace di 8500W su 1 Ohm, picchi di corrente a 110A e, soprattutto, contenente un velocissimo DSP che, oltre al ruolo di crossover, di filtro subsonico e di equalizzatore grafico e parametrico a 16 bande, per la precisa compensazione dei modi di risonanza dell’ambiente, contiene 2 funzioni brevettate. La prima è il servocontrollo DPC® (Differential Pressure Control), una controreazione tramite un sensore di pressione differenziale montato nel sub, per abbattere la distorsione. La seconda è il controllo dell’impedenza d’uscita (sia resistiva che induttiva) che può assumere valori negativi, annullando l’impedenza caratteristica della bobina mobile. Non solo lo smorzamento può assumere valori iperbolici, per una nuova dimensione nella riproduzione delle percussioni, ma si consente al DSP un adattamento virtuale dei parametri TS dell’altoparlante (Virtual Transducer®). Possiamo considerarla l’interpretazione digitale ed il raffinamento del sistema ACE-Bass dei subwoofer svedesi AudioPro, che tra gli anni ‘80 e ’90 fissarono nuovi riferimenti del rapporto tra ingombro ed estensione in basso

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Schema dell’acustica del sistema CONCEPT, con le frequenze d’incrocio

Non è un caso che uno dei 3 artefici del progetto CONCEPT sia l’ing. Francesco Sorino, una vecchia conoscenza
dell’elettroacustica italiana (sia come ricercatore e divulgatore nell’editoria tecnica specializzata, sia come progettista e manager, prima per la SEI-Sistemi Elettroacustici Innovativi poi per la ESB), che giusto 30 anni fa sviluppò la sua tesi di laurea proprio sull’analisi della tecnologia ACE-Bass e, più in generale, sulle tecniche per migliorare la riproduzione delle basse frequenze.

Ma onore agli altri 2 compagni di avventura: Roberto Barbagelata, creatore della raffinata sorgente digitale e Simone Saraceni, irruento ideatore del sistema nonché principale realizzatore esecutivo. E di lavoro non ne ha avuto poco per assemblare in massiccio legno lamellare 2 torri a quatto vie, alte quasi 2 metri, con 2 woofer da 15”, 2 mediobassi da 10”, midrange a tromba e bullet tweeter, più 2 subwoofer da 370 litri, contenenti ciascuno 2
componenti da 16” a lunga escursione, equivalenti ad un 30”, in grado di mettere in vibrazione 8 litri d’aria in condizioni lineari e quasi 15 entro i limiti meccanici, tenuti a bada da un accordo reflex a 22 Hz.

Oltre alla capacità di livelli acustici indistorti ben superiori ai 125dB, in grado di trasmettere tutta l’emozione e la fisicità dei live rock o l’impatto dei fortissimo della grande orchestra sinfonica, quello che impressiona del sistema CONCEPT è il contrasto tra la maestosità dell’acustica, che pesa vari quintali, e lo strapotere delle elettroniche compresse in pochi chilogrammi di peso, grazie alla miracolosa efficienza energetica di circa il 90%.

 

Per informazioni:
Francesco Sorino concept.sound@hotmail.com

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