4/8 ohm. Qual’è la differenza?

Buongiorno,
mi chiamo Franchi Luca. Sono un appassionato ma non esperto, mi piace costruirmi i diffusori, vorrei sapere se possibile in maniera semplice cosa cambia a livello acustico un diffusore a 4 ohm rispetto uno 8 Ω grazie e buona sera.

Luca Franchi (Crevalcore – BO)


Caro Luca,
tu avevi intitolato la tua lettera “Semplice domanda”… Non credere però che lo sia davvero.

In realtà dare una risposta semplice rischierebbe di essere fuorviante almeno quanto darne una troppo approfondita e completa, per una persona che non disponga di tutti gli strumenti forniti da una ottima conoscenza sia delle leggi dell’elettromagnetismo che dell’acustica, in una parola dell’elettroacustica.

Avendo per fortuna una buona esperienza in fatto di divulgazione giornalistica attraverso stampa specializzata, cercherò quindi di affrontare la questione non nascondendo nulla (o quasi) ma cercando di rendere sufficientemente comprensibile quello che dirò anche a chi, credendo di aver fatto una domanda semplice, si attende naturalmente una risposta semplice…

Prima di tutto vediamo brevemente cosa sono gli ohm.

Trattasi dell’unità di misura della resistenza elettrica (R, ohm) e serve a definire quanta corrente (I, che si misura in ampére) scorrerà in un “carico resistivo” ove ai suoi capi venga applicata una certa tensione (V, che si misura in volt).

La relazione che lega le tre grandezze fisiche appena citate è la famosissima legge di Ohm:

I= V/R

Nel caso degli altoparlanti e delle casse acustiche non ci troviamo certamente in presenza di oggetti caratterizzati da impedenze puramente resistive, ovvero il carico che essi costituiscono per il nostro amplificatore è costituito da un insieme di resistenze, capacità e induttanze. Il che significa che fra la tensione che venga applicata ai loro capi e la corrente che li percorrerà non sussiste una relazione semplice come quella della legge di ohm scritta più sopra e la corrente sarà diversa a seconda del modo di variare nel tempo della tensione applicata.

Ma non complichiamo oltre il discorso e cerchiamo invece di soprassedere sugli aspetti legati al tempo e alle rotazioni di fase del segnale, per arrivare a capire in modo più semplice possibile quali differenze ci si possono attendere fra una cassa acustica da 4 ohm ed una da 8 ohm.

Quello che cambia “a livello acustico” discende direttamente da due sole cose: le differenze elettriche e le differenze “meccaniche”.

Un singolo altoparlante “da 4 ohm”, a parità di tensione applicata (la posizione della controllo di “volume”) assorbe una corrente doppia rispetto ad uno da 8 ohm. Se tutte le altre caratteristiche fisiche, fra i due altoparlanti, sono identiche, quello da 4 ohm suonerà 3 dB spl più forte. Ma normalmente, nel caso dei woofer, in alta fedeltà si adottano impedenze più basse per poi “giocarsi” quei 3 dB in più appesantendo il cono dell’altoparlante al fine di consentirgli di riprodurre frequenze più profonde.

Nel caso dei midrange e dei tweeter questo “vantaggio” naturalmente, difficoltà costruttive a parte, è molto meno utile.

Nel caso del Car Stereo, cioè degli impianti per auto, l’uso dell’impedenza più bassa rispetto a quelli “home” (ovvero domestici) ha origini storiche. Una volta era difficile ottenere dagli amplificatori per auto tensioni d’uscita elevate (la loro alimentazione avviene a 12 Volt, mentre in casa ne abbiamo ben 220, non dimentichiamolo). L’uso di impedenze più basse e i 3 dB che ipoteticamente ci potevano essere concessi da questa condizione era perciò un sistema per ridurre l’handicap rispetto alla condizione domestica.

Oggi come oggi, nel caso di diffusori acustici hi-fi per uso domestico, il fatto che siano specificati con una impedenza di 4 o di 8 ohm non produce all’atto pratico quasi nessuna differenza. Il “quasi” della frase precedente dipende da quale ampli e quali cavi vengono impiegati, dato che quando la cassa è da 4 ohm si dovrà prestare una maggiore attenzione, ma senza preoccuparsi eccessivamente, alla qualità di entrambi.